Ci sono possibilità che il barman, colpevole dell’omicidio di Giulia Tramontano, sia di nuovo libero in poco meno di un decennio.
Le indagini sull’omicidio di Giulia Tramontano proseguono e l’ex fidanzato Alessandro Impagnatiello sembra essere l’unica persona coinvolta nel delitto. Nonostante l’ammissione di colpa del 30enne e gli scioccanti dettagli rivelati dagli inquirenti, però, Impagnatiello potrebbe avere una pena vicina ai 10 anni, contrariamente a quanto chiesto negli ultimi giorni dall’opinione pubblica. A rivelarlo è Sebastiano Ardita, ex consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura e procuratore aggiunto a Catania. Il legale sostiene che il barman potrebbe “uscire dal carcere dopo una decina di anni, come è accaduto ad altri” grazie alla riforma Cartabia, oltre a chiedere da subito un percorso di giustizia riparativa.
Le rivelazioni di Ardita
Sebastiano Ardita, intervenuto oggi sul Fatto Quotidiano, sostiene che “La riforma prevede che sin dal primo atto l’indagato deve essere informato della facoltà di accedere a percorsi di giustizia riparativa. Dal momento che la giustizia riparativa è una cosa seria e presupporrebbe una elaborazione della propria condotta, oltreché la certezza della responsabilità penale, ritengo che sia improponibile che immediatamente dopo l’arresto si possano avviare questi percorsi, anche per rispetto delle vittime dei reati. È offensivo, oltreché pericoloso, che un indagato per violenza sessuale o per omicidio possa chiedere di incontrare la vittima o i parenti prima ancora del processo“.
“Se sarà condannato – conclude Ardita – e avrà attenuanti per la confessione o il beneficio per il percorso della giustizia riparativa, fra liberazione anticipata e misure alternative o libertà condizionale, potrebbe uscire dal carcere dopo una decina di anni. Come è già accaduto ad altri”.
